Vuoi comprare un appartamento o un intero casale nel Parco di Alcatraz?
Articolo di Jacopo Fo – pubblicato il 22 giugno 2020
Oggi molte persone stanno ripensando il futuro.
Le nuove tecnologie permettono a sempre più famiglie di lasciare le città per vivere in mezzo alla natura.
Io ho fatto questa scelta 40 anni fa, sicuramente una svolta fortunata nella mia vita.
Non ho trovato il paradiso in terra, non è nata una grande famiglia ecologica, non è stato tutto perfetto e le difficoltà sono state molte.
Ma oggi in questa valle, nei dintorni di Alcatraz, vivono più di 200 persone, la metà immigrati come me. Non è una comunità nel senso stretto del termine ma ho trovato grandi amicizie e quando ci sono stati problemi tutti gli abitanti si sono mobilitati dimostrando una notevole capacità di coesione. Tanti anni fa tentarono di costruire qui un inceneritore e a bloccare la strada all’alba ci trovammo tutti, ma proprio tutti, dai neonati ai vecchissimi.
Oggi quella battaglia è ormai vinta e queste colline sono protette in quanto Sito di Interesse Comunitario (SIC) o come Area Agricola di Pregio, dove è interdetta anche l’attività agricola di tipo industriale.
Il fatto che qui si sia sviluppata una collaborazione, anche lavorativa, tra una decina di agriturismi, parchi didattici e scuole d’arte, che ci sia una struttura di coworking, che qui vivano professionisti, agricoltori, artigiani, webmaster, giornalisti e artisti, rende sicuramente questa zona diversa da altre. Un conto è trasferirsi in campagna in un posto qualsiasi, un conto è scegliere una zona dove c’è una popolazione, diciamo così, più vivace e interessata al cambiamento, alla cultura, alla collaborazione e all’ecologia. Non è poco.
Chiarisco subito che la nostra idea non prevede né la convivenza, né l’adesione a particolari comportamenti, fedi o ideologie.
La nostra idea è che sia oggi possibile e necessario sviluppare nuovi paradigmi abitativi, nuovi stili di vita, più in sintonia con la natura, e possibilmente anche qualche (timido) esperimento di economia circolare. Invece di costruire ognuno la sua piscina si potrebbe realizzarne una collettivamente. Forse.
Non siamo in grado di offrire un lavoro a chi si trasferisce qui, ma la vivacità delle iniziative e delle imprese attive in valle offrono alcune opportunità.
Altro vantaggio è il costo della vita, meno cara che in una grande città; se poi hai la passione per l’orto e per il fai da te i tuoi costi diminuiscono ulteriormente, e se ti dà gusto puoi integrare il tuo reddito barattando come qui fanno molti o partecipando al mercatino itinerante che raccoglie molte delle centinaia di persone che abitano la zona tra Gubbio, Assisi e Perugia (siamo al centro di questo triangolo). C’è poi la qualità dei servizi pubblici, dal pulmino che viene a prendere i figli per portarli a scuola, all’inesistenza delle code negli uffici pubblici, alla capillarità dei trasporti al buon funzionamento della sanità pubblica. Siamo in mezzo ai boschi umbri ma non siamo lontani dalla città: venti minuti dall’aeroporto di Perugia e dalla stazione ferroviaria, dodici minuti da posta, farmacia, banca e supermercato, a mezz’ora dal pronto soccorso.
Insomma mi sembra che se hai intenzione di abbandonare la città e stai cercando un posto che faccia al caso tuo potresti prendere in considerazione di acquistare una casa nel parco di Alcatraz (è possibile anche trasferirsi qui affittando un’abitazione, noi non abbiamo questa possibilità, ma in zona ci sono ancora alcuni appartamenti sfitti).
Quale è la nostra idea?
Con ‘PARCO DI ALCATRAZ‘ intendiamo innanzi tutto colline coperte da boschi e oliveti, un parco di 4 milioni e mezzo di metri quadrati, lontani da vie trafficate e attività industriali. In questa valle da 40 anni viviamo e abbiamo creato la Libera Università di Alcatraz. Abbiamo poi restaurato o costruito 4 casali, ci sono una decina di ruderi e l’autorizzazione a costruire alcune altre abitazioni, piccole costruzioni che si inseriscono armonicamente nel verde tutto intorno.
Per informazioni [email protected]
www.caseincampagnaumbria.i